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NICOLA TRANFAGLIA CI HA LASCIATI
23 luglio 2021

Il Museo Diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà di Torino e il suo Presidente, Roberto Mastroianni, si stringono attorno alla famiglia esprimendo il proprio cordoglio per la tragica e inaspettata scomparsa di Nicola Tranfaglia. La comunità degli studi storici, il mondo della ricerca e della cultura in generale perdono un punto di riferimento fondamentale per la comprensione della contemporaneità.

Nicola Tranfaglia, più di ogni altro, è stato capace, nel proprio magistero come nella ricerca e nella sua attività pubblicistica e giornalistica di unire rigore scientifico ed etico, incarnando in modo alto quella lezione di libertà che aveva appreso da Galante Garrone e dall’Azionismo. Fondamentale il suo insegnamento nell’individuare nel fascismo un’autobiografia della Nazione, rinvenendo in alcuni elementi socio-storici la continuità tra il Regime e l’Italia repubblicana, che avrebbero costituito l’ambiente di coltura per alcuni fattori degenerativi - come le mafie e i populismi - per la vita democratica del Paese. Il Museo ricorda il biografo di Carlo Rosselli, lo storico del socialismo liberale, il convinto antifascista e il maestro di molti.

Nelle Parole del Presidente, Roberto Mastroianni, il ricordo e la gratitudine di molti tra coloro che lo hanno conosciuto e che con lui hanno lavorato.

A Nicola Tranfaglia va senz’altro riconosciuto il merito fondamentale, sia in ambito accademico, sia nel dibattito storiografico, culturale e politico di questi ultimi cinquant’anni, di aver saputo unire rigore scientifico e morale nello studio e nella comprensione della nostra contemporaneità. Si perde un erede di grande qualità dell’Azionismo e un compagno e un amico sempre pronto a dare il proprio contributo a enti e istituti, come il Museo, nel difficile compito di unire memoria e storia. Personalmente perdo un amico e un Maestro, fondamentale per la mia formazione, cui mi hanno legato anni di lavoro comune, sin dai primi libri scritti assieme, e di attività politica e sociale.

Giornalista, scrisse su Repubblica e l’Espresso e diresse il Master in giornalismo di Torino. È stato Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Torino. Nella sua carriera di storico si è occupato di pubblicazioni monumentali come “Storia della stampa italiana” curata con Valerio Castronovo per Laterza (7 volumi, 1976-2002), “Il mondo contemporaneo” (19 volumi, 1978-1983, La Nuova Italia), “Storia d’Europa” (4 volumi, con la curatela di Bruno Bongiovanni e Gian Carlo Jocteau, 1980, La Nuova Italia), “La storia. I grandi problemi dal Medioevo all’età contemporanea” (con Massimo Firpo, 10 volumi, 1986-1988, Utet) e il “Dizionario storico dell’Unità d’Italia” (Laterza, 1996); il saggio "Carlo Rosselli dall’interventismo a Giustizia e Libertà" (Laterza, 1968), una biografia politica che avrebbe completato molti anni dopo, fondendola nel volume "Carlo Rosselli e il sogno di una democrazia sociale moderna" (B.C. Dalai editore, 2010). 

Dopo essersi laureato in Giurisprudenza all’università Federico II di Napoli con una tesi sulla storia della Corte Costituzionale italiana nel 1961, divenne assistente di Galante Garrone alla cattedra di Storia contemporanea all’Università di Torino. Dal 1976 al 2006 è stato titolare della cattedra di Storia Contemporanea e poi di Storia della Mafia, sempre a Torino, per poi diventare professore emerito nel 2007. Membro delle redazioni delle riviste “Studi storici” e “Passato e presente” e del comitato scientifico della Fondazione Nazionale Antonio Gramsci.