Segnalazioni
L'ITALIA IN SOMALIA


L’ Italia in Somalia: un film ritrovato
La società agricola italo somala, di Carlo Pedrini (1928-1929)

Intervengono:

Luca Ciabarri-Università statale di Milano

Suad Omar - attivista per i diritti umani

Daniela Ricci - Università di Paris-Nanterre

Paola Olivetti - Direttore ANCR

Modera Cecilia Pennacini - Università di Torino

Nel 1920 viene fondata a Mogadiscio da Luigi di Savoia Duca degli Abruzzi la Società agricola Italo somala (SAIS), che sarà attiva fino al 1933 con lo scopo di valorizzare una parte della Regione dello Scidle, situata sull’Uebli Scebeli, trasformando le esistenti coltivazioni in colturea grande rendimento. L’effettivo intento è quello di far emergere le ricchezze latenti di quelle terre soprattutto per dirottarle verso la madre patria.

Carlo Pedrini, fotografo e cineoperatore, che si era trasferito a Mogadiscio nel 1926 autore di molti reportage cinematografici sulla Somalia, realizza nel 1928-29 il documentario che descrive dettagliatamente la vita e l’attività della SAIS.

La proiezione del documentario, ritrovato e restaurato dall’Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza, è l’occasione, a partire dal caso Somalia, per aprire una riflessione sul colonialismo italiano, con tutte le derive di guerra, violenza, sfruttamento e rapina che lo accompagnano. E’ una riflessione che vorremo poi continuare, ampliandola e approfondendola anche con riferimenti ai suoi riflessi diretti e indiretti nel presente.

Ripercorrere la storia dell’espansione coloniale dell’Italia, riprendere in attento esame quello che essa ha lasciato nella memoria delle popolazioni locali e dei colonialisti ci sembra necessario in questa ostra temperie storica, in cui grandi sconvolgimenti e incerte prospettive ci chiedono di interrogarci sul nostro passato, sulle ambigue rimozioni, sulle lunghe permanenze sotto traccia dei suoi retaggi.

Senza davvero fare i conti con il detto e il non detto di più di settant’anni di storia (e cultura) coloniale il presente e il futuro rischiano di continuare a poggiare su fragili e superficiali assunti e ciò non vale solo per quel razzismo che dal colonialismo trae chiare origini per sprofondare poi l’Italia nei crimini delle leggi razziali fasciste e che ricompare rumorosamente nei nostri anni.

Ai docenti che lo richiederenno potrà essere rilasciato un attestato di frequenza.

Per informazioni: tel. 011 4080111 – ancr.didattica@gmail.com